quando il lavoro chiama…

Questa è la causa principale di assenza da un blog: se fosse un lavoro forse uno ci metterebbe la testa anche di notte , ma essendo una pagina free a volte la pigrizia non riesce a buttare il cuore oltre il cuscino… Nel frattempo fatta un’esperienza interessante quale creare un set televisivo all’interno del Museo dell’Alfa Romeo ad Arese, paese dove ho vissuto per più di undici anni… Non nel museo, nel paese… Uno studio in esterna, che detta così potrebbe sembrare una contraddizione in termini. L’effetto è stato singolare, anche perché oltre alla compagnia di auto e motori d’epoca, abbiamo avuto un pubblico non previsto che ha ravvivato ulteriormente la diretta: quindi non solo Tavelli, Turrini, Zapelloni e Bobbi ma anche tanti appassionati che si sono divertiti assistendo anche al “dietro le quinte” di una ripresa televisiva. A me , il contagio del virus Tv è arrivato grazie a mio papà che mi portava a vedere le riprese negli studi Rai dell’epoca diversi spettacoli del periodo. Ricordo Marcello Marchesi, Cochi e Renato, attrici e subrettine e tutto quello che ruotava attorno che, adesso e da 37 anni fa parte del mio quotidiano, ma allora era tutto magico e sorprendente.
Spero che, nonostante oramai i ragazzi siano abituati a tutte le sorprese che quotidianamente la tecnologia ci ammannisce, la curiosità e un po’ di quella magia che il carrozzone della tv si porta comunque dietro sia riuscita a far breccia nella loro mente e anima… e magari questo provochi e stimoli la voglia di proseguire questo mestiere, artigianale e fantasioso nonostante i limiti provocati dalla troppa tecnologia…

3 commenti su “quando il lavoro chiama…”

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