COrsi e rincorse

Dolomiti del Brenta

Ci sono certi periodi in cui ti trovi in situazioni nuove dove è necessario imparare e altri in cui corri dietro a vecchie situazioni. Mi spiego, per lo meno cerco di farlo: la televisione viene venduta come l’esempio più lampante di evoluzione tecnologica, eppure tra gli addetti ai lavori, ci sono domande su come si evolverà e dove andrà a parare. Sarà ancora trasmessa con i satelliti e i ponti terrestri o l’evoluzione del 5G digitalizzerà tutti segnali?
O ancora: In previsione di una saturazione dei segnali radio (peraltro neanche tanto sani per la salute della gente) si cableranno tutte le località d’Italia e d’Europa? Oppure ancora: ci sarà un rimbalzo con relativo rifiuto da parte di tutte le persone per le eccessive ingerenze verso ognuno di noi?
Io, personalmente parlando, sono molto più vicino a quest’ultima ipotesi, forse perchè la vivo sula mia pelle. Troppe cose, vere o false che siano e con il dubbio sempre presente che quello che ti stanno propinando sia quasi sempre fasullo o molto aggiustato per l’occasione.
La gente che guarda solo attraverso uno schermo e non più con gli occhi (oltre a rovinarseli con le radiazioni dei Led). Persone che non sanno più guardare, vedere le cose come sono, senza un interfaccia video. Qualche giorno, tornando da una trasferta in una località del Trentino, per evitare il grosso del traffico vacanziero, siamo passati in una valle incastonata tra le Dolomiti: sembravo un bambino al Luna Park con tante monetine in tasca…
La fiera degli “Oh Bej,oh bej” degli occhi. Panorami maestosi e mozzafiato, incastonati tra una pineta e l’altra con l’apparizione ogni tanto di fiumiciattoli e cascatelle a dare toni argentei alle immagini.
E’ vero che , come dimostra l’immagine pubblicata, non ho resistito alla tentazione di fotgrafarmele e portarmi il ricordo a casa, ma ho comunque la coscienza pulita: ho guardato, mi sono riempito gli occhi, l’anima e il cuore di questi fantastici panorami, non mi sono limitato a scattare per poi postare le foto da qualche parte, dimenticandomi di averli visti.
Ho anche abbassato il finestrino e ho fatto il pieno dei profumi di quell’aria, merce rara per noi cittadini…
Guardiamo, respiriamo e ascoltiamo… insomma: viviamo.

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