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QUELLO CHE LA VITA DISPENSA

una piccola sintesi…

A volte sono spazi che rimangono vuoti, altre questi spazi si riempiono al punto che fai fatica a discriminare una cosa dall’altra e quando la qualità di quel che c’è dentro cala, diventa veramente difficile venirne fuori.
Sto parlando di fatti, di emozioni, di cose ma anche di pensieri e spesso di ricordi, che quando trovano la strada per farsi vedere, scombussolano più di qualsiasi altra cosa …
Un esempio per far capire il significato delle righe precedenti?
In questi giorni ho vissuto un dolore forte. Forte come può essere provocato solo dalla scomparsa di una persona cara, molto cara.
E questo spiega in parte perchè l’ultimo post precedente a questo risale a quasi una settimana fa: la mancanza di serenità, il groviglio di emozioni oltre alla fatica fisica provocata dal lavoro in orari non propriamente ortodossi messi insieme non mi hanno dato la “quadra” per farlo.
In più l’unico lato positivo che hanno i funerali: rivedere persone altrettanto care che per svariate cause ( leggi: vita) si sono allontanate. E anche questo provoca emozioni, quasi altrettanto forti che si mischiano alla tristezza e a quel vuoto che ti lascia la scomparsa di una persona cara.
Inoltre realizzi che questa persona è l’ultima della generazione dei parenti che ti hanno tirato su. Adesso tocca alla mia di generazione, speriamo in tempi ancora lontani. In questo caso, Zia, tu hai proprio contribuito a farlo con me e con altri cugini che hanno trovato nella tua famiglia, insieme a zio Guido un secondo importante punto di riferimento, meno ufficiale, più disponibile e altrettanto affettuoso delle proprie famiglie “ufficiali”. Anche nel rapporto fra voi due zii, c’era un’integrazione tra caratteri diversissimi ma orientati nella stessa direzione. Una sorta di “Sandra e Raimondo” della vita reale, dove i nipoti affiancavano Silvia come se fossimo fratelli e non cugini e dove, quale che fosse il motivo, venivamo sempre accolti come figli.
Mi mancherai zia, così come lo zio da quando se n’è partito, ma sono convinto che nella grande armonia cosmica, vi sarete ritrovati.
E’ inevitabile