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SLOWLY

Sky abbreviazione di Skarlighina

Bisogna ricominciare piano, veramente piano. Sopratutto quando si sta per affrontare un periodo nuovo, forzatamente nuovo. E non è detto che sia per forza bello in tutto e per tutto…

Tra le poche righe precedenti e queste, sono passati più di un mese e mezzo… più slowly di così! In questo periodo , sempre con rischio Covid 19, sono accadute diverse : ho avuto la notizia di essere praticamente già pensionato e non isopensionato, e di conseguenza sono immerso nelle scartoffie che una situazione del genere provoca. Poi , di conseguenza c’è ogni tipo di emozione annessa e connessa. Il sapere di poterti gestire il tempo come vuoi (compatibilmente con impegni familiari) fa a sportellate con il fatto di abbandonare il luogo dove da trent’anni lavoro continuativamente. E non è un conflitto da poco… Poi c’è il pensiero di come impegnare il tempo, visto che la pensione sarà dignitosa ma sicuramente non consentirà di farsi mesi di vacanze alle Maldive o simili. E poi c’è la mezza (forse più che mezza) idea di rimanere nei dintorni del mio lavoro precedente, magari da collaboratore e qui scatta la vexata quaestio: come fare, in che modo, con quale formula fiscale? E allora chiedi a destra e a manca, il che provoca un groviglio di domande senza risposte precise… A stare fermo rischio la letargia: sto passando più tempo sul divano (anche grazie alle Olimpiadi) che i miei cani.
Ding! I miei cani? Ma non era uno? Mou? Nel periodo di astinenza da Blog è successo anche questo: mi sono deciso ad andare presso un rifugio e, dopo un mese abbondante di affiancamento, portarmi a casa una meravigliosa cagnolotta di quattro anni, simil lupetta di nome Sky.
Eh che fantasia nel nome… No, era già il suo, e l’ho preso per un segno del destino… Paurosissima, ma poco alla volta stiamo facendole passare una paura alla volta. Siamo già a buon punto perchè si è impossessata di quasi tutti i posticini di Mou, il quale sta dimostrando una pazienza totale con la nuova arrivata.

Giancarlo Fercioni
(tra poco ex) Regista Sky

la caldazzata

… ore 8:00 30°

L’elenco è lunghissimo e la caldazza stessa ti fa far fatica a mettere nero su bianco delle cose sensate. Anche se definire sensato il comportamento durante i primi ( e secondi, e terzi…) caldi è una contraddizione in termini. Se cominciamo da quello strumento che trasforma già di suo la persona più mite del mondo in una specie di Hannibal Lecter, cioè l’automobile, già si potrebbero scrivere righe, paragrafi, trattati, enciclopedie di caldazzate… Oggi , a parte il disuso sistematico di quello strumento che usano ormai solo nelle riserve indiane e durante le Olimpiadi, cioè la freccia , ho visto:
Tir sulla corsia di sorpasso della tangenziale
Gente che si chinava, durante la guida a raccogliere qualcosa che gli era caduto , probabilmente il telefono…
Macchinine di tolla (quelle targate come un ciclomotore) con signora/e aggrappata/o al volante…
I soliti (ma quelli ci sono anche d’inverno) che ti si piazzano a due cm dal paraurti andando a manetta e ti fanno i fari …
I look più improponibili, maschili e femminili: panze sudate a vista, magliette più sudate delle panze, e i più classici dei sandali con calzino rigorosamente corto…
Ma la lista potrebbe essere più lunga ( e noiosa), e non voglio tediarvi più del necessario. Un altro tipo di persona che la caldazza fa lievitare come l’impasto della pizza è ciclabilista, ovvero il ciclista da pista ciclabile. Normalmente i comportamenti sintomatici sono principalmente due: il viaggiare alla velocità massima che gli riesce, perché sennò sente caldo, E quindi il fatto che sulla pista ciclopedonale ci siano anche altri esseri viventi non su ruote non lo sfiora minimamente. Anzi, è lui che sfiora, gli altri: che siano mamme con bambini, anziani con badante o persone con il cane, lui non rallenta mai. E se gli dici qualcosa (e lui percepisce…), il minimo che puoi prenderti è uno sguardo molto significativo sino ad arrivare al litigio (cosa rara perché lo costringerebbe a rallentare o addirittura, orrore, a fermarsi…
L’altro comportamento è quello di litigare con chiunque non abbia una bici sotto al sedere, perché la pista ciclabile è “ciclabile” non “uomabile”, anche quando (dove abito io sono tutte così) sono in condivisione sul marciapiede, noto luogo “uomabile”.
Cosa dicevamo un mese fa? Quando arriva il caldo?