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IMMAGINAZIONE AL POTERE…

senza parole
Senza Parole

Potevo anche intitolarlo anche “… in punta di piedi” oppure “il gigante e la bambina…”. Sono quegli scatti che ti riconciliano con la fantasia, l’immaginazione e la tenerezza. E’ un periodo in cui le sportellate da web sono la regola, la cialtronaggine che arriva da tutte le parti, la cattiveria e la voglia di non fare del bene sembra essere legge. Poi volti l’angolo e ti trovi con una coppia nel pieno delle effusioni, riparati soltanto da un cartellone pubblicitario che parla di “50%”, tenerissimi, con lei in punta di piedi per compensare la statura di lui. Meraviglioso. Dopo tante foto scattate , magari composte perfettamente o semplicemente simpatiche, una che racconta tutto: amore, tenerezza, nella propria città, non sfacciati ma neanche nascosti, come dovrebbe essere.
Mi ricordo che da ragazzo, già con gli ormoni a manetta, circa 15-16 anni, quindi più o meno nei primi anni ’70, quando a Milano lo smog esisteva ancora e si mischiava alla “scighera”, in dialetto lombardo la nebbiolina fredda e umida, la usavamo per stare insieme alla fidanzatina del tempo. O nei piazzali, quelli con i giardini in mezzo con le panchine dove la gente che passava a due metri non ci vedeva o sui ponticelli dei navigli dove la ringhiera faceva da alveo naturale per appoggiarsi. Oppure un paio di alberi secolari in via Marina a Milano, vicino a via Palestro, consumati dalle schiene di ragazzi che si appoggiavano per baciarsi.
Oggi ho ritrovato quello spirito in questa coppia, che non voglio neanche sapere chi siano e in che situazione sia il loro rapporto: voglio immaginarmelo, solo immaginarlo, perché l’immaginazione è sicuramente migliore della realtà…

Non so… non e’ facile

oggi è così..

Esci con cagnone appresso, in macchina per fare qualche commissione a pochi chilometri di distanza e immediatamente ti ritrovi immobilizzato nel traffico. Quaranta minuti ad andare e altrettanti a tornare per un totale di sei chilometri sei… Mou in visibile disagio nonostante i finestrini aperti e il sottoscritto che sacramenta il sacramentabile. Poi si torna a casa dopo un tentativo di passeggiata defaticante per il quattro zampe, tentativo finito male perchè dopo aver fatto l’indispensabile (leggi solido e liquido…) non c’è verso di rimanere in giro… Messomi al computer scopro che il casino che c’è sulla strada è in conseguenza di un poveraccio morto investito dal treno in prossimità di Arcore. Non si sanno ancora le dinamiche ma tutto è bloccato. Quindi alè tutti i pendolari che si appoggiavano alla stazione del paese a spostarsi in quelle vicine: Villasanta e Monza con relativi ingolfamenti di parcheggi e di traffico. E qui scattano i sensi di colpa, perché mentre si era tutti assieme in coda sulle strade i pensieri non erano certo positivi e di comprensione… Da qui un tentativo di revisione del modo di affrontare le cose: uno psicanalista di mia conoscenza mi diceva che le emozioni vanno scaricate e non trattenute. Il mio senso di colpa nei confronti del poveretto che è finito sotto il treno invece mi dice il contrario. E’ vero che le reazioni sono spesso figlie dell’immediato e altrettanto spesso non conosciamo le cause prima di partire in quarta, però .. Non so… non è facile.

MINIMALIA E MAXIMALIA

CIOE’ COSE PICCOLE E COSE IMPORTANTI…

Punto di vista differente…

Svegliarsi alla mattina con l’ormai solita alba esagerata che ha preso il posto di quelle opalescenti , se non grigie, tipiche dell’hinterland milanese/brianzolo. Poi ricordarsi dell’ennesima figura di menta fatta dalla tua squadra di basket del cuore schiantatasi contro se stessa piuttosto che contro i suoi avversari nella solita partita secca che non sappiamo gestire, quindi fuori dalla Coppa Italia. A seguire, trovarsi a sorridere per il solito rumorosissimo sbadiglio che Mou emette prima di andare a scroccare il primo biscotto della giornata da mia suocera che sta facendo colazione, masticato in modo altrettanto sonoro… Poi realizzare che si sta avvicinando quella che potrebbe essere l’ultima partita di basket diretta come regista di Sky per due motivi tecnicamente molto validi: al momento, a parte l’Nba che riceviamo così come viene fatta dagli Usa e le partite di qualificazione della Nazionale ( che si concludono, dentro o fuori, la prossima settimana) non ce ne sono altre da fare. Ed i contratti in essere non sono in scadenza. L’altro motivo potrebbe essere il super discusso “quota 100” che, se valido e non troppo penalizzante, potrebbe diventare possibile l’anno prossimo il che mi metterebbe di fronte a molte scelte e prospettive sicuramente nuove…
Ah, e mentre sto scrivendo, il mio cagnolone si è sdraiato dietro la mia sedia, in una muta dichiarazione del tipo ” io ti aspetto, ma guarda che mi devi portare fuori… è ora”…

Vado!