Sessantotto e non sentirli… per sordità!


Già il fatto di esserci arrivato è cosa buona giusta, doverosa e salutare… E non è scaramanzia: mi ricordo che da ragazzo e non solo allora, guardando i miei genitori e i vari amici di famiglia pensavo se ci sarei mai arrivato…
Il guaio è che mi sento, per usare un termine caro a mio papà, pisquano come allora.
La mia testa è rimasta intorno ai 22 anni e non si è mossa più di tanto.
In compenso se prima dolori e simili erano provocati dalla gioventù e dagli eccessi che per fortuna questa provoca, adesso arrivano da soli… hanno imparato!
Cervicale, acufeni, pressione sanguigna ondivaga, depressione o eccessi opposti, mal di schiena, miopia, presbiopia e astigmatismo (quasi il pacchetto completo…), tutto da soli! Sono diventati bravissimi.
Poi sono di compagnia, perchè quando lavoravo ero occupato dalle mille cose che ti passano per la testa, incazzature con capi e capetti varii , risoluzione dei problemi di lavoro e non, mentre adesso che sulla mia agenda posso scrivere che tempo fa, dove sono andato con i miei pelosoni, qualche scadenza di pagamento al massimo, ci pensano loro a darmi da fare, compresa le scaletta delle pastiglie da prendere alla mattina a colazione e la sera a cena…
C’è una cosa che vorrei ricuperare e che mette un poco in crisi tutto il resto: la memoria, o meglio, la capacità di richiamo della memoria.
Perché per i fatti loro le cose riemergono, ma se le cerchi in particolare ti scontri spesso su dei piccoli muretti a secco che bloccano la strada e allora devi cercare delle scorciatoie che non sempre portano nella direzione giusta.
Riprendo questo post dopo un giorno di festeggiamenti, auguri social (grazie a tutti per gli auguri) e auguri di persona e dopo essere passato nel giorno successivo che fino a pochi anni fa comprendeva la tradizionale telefonata al mio fratellone maggiore per il suo compleanno. Sono andato a farglieli di persona, purtroppo al monumentale di Milano, dove riposa dopo che il Covid nel 2020 se l’è portato via. Era una tradizione quella degli auguri a 24 ore di distanza , anche se in realtà erano 9 anni e 364 giorni e circa 12 ore che ci separavano. Sono stato il regalo per il suo decimo compleanno, ed è difficile uscire da questo loop di festa per il compleanno e il giorno dopo…