scrivere a quattro zampe

Zoe
Jolly
Mou

Un pò per il livello della mia scrittura, un pò perchè spesso argomento di bestie e bestiole e un pò perchè se non le avessi avute (e per fortuna continuo ad averle) queste quattro, otto , a volte dodici zampe tra le mie due, non so quanto sarei andato avanti io…
L’effetto pet therapy con me è evidente e da molto prima che si desse un etichetta all’affetto che le bestiole possono dare a noi umani.
E sto parlando di chi è “umano” anche nel vero senso della parola, cioè essere capace di relazionarsi in modo civile e “umano” con gli altri, a due o quattro zampe.
Ne parlo oggi perchè in questa settimana , in anni diversi , se ne sono andati precocemente i miei due gattoni : Zoe, sorianona di nome e di fatto , quasi nove chili di tigrottona ,bellissima, con un carattere che più gattesco non si può. Quando voleva era dolcissima, ma quando non voleva era meglio starle lontano. Ne hanno saputo qualcosa i giovani veterinari che nel post operatorio dovevano farle le flebo ed erano costretti a chiamarmi perchè lei non si faceva neanche avvicinare da loro, pena un’apertura per il lungo delle vene del braccio… Però quando venne il momento di andarsene, scelse lei dove e con chi e ancora adesso a pensarci mi vengono le lacrime agli occhi…
Per Jollino, mi viene ancora più rabbia: al contrario della sua zia, era il gatto sociale per eccellenza, a parte i rapporti con Mou, il cane di casa, che non poteva vedere. Due occhi ambra su un manto bianco e rosso, fifone come solo i gatti fifoni sanno essere, ma probabilmente a ragione . L’avevamo trovato che aveva meno di due mesi con le due zampe sinistre fratturate, probabile esito di una caduta o di una defenestrazione… I quaranta giorni di convalescenza passati in una gabbiona per conigli per consentirne la guarigione, lo videro passare dallo stato di palla di pelo rannicchiata in un angolo dopo quindici giorni in un piccolo Tarzan che si penzolava dalle sbarre della gabbietta, cercando di giocare con tutto quello che passava a tiro di zampa.
Se n’è andato dopo meno di dieci anni per una maledetta insufficienza renale asintomatica, scoperta troppo tardi. Dopo un mese di flebo quotidiane non ce la faceva più e abbiamo dovuto addormentarlo, e chi ha dovuto fare questo con una bestiola di casa sa cosa vuol dire.
Adesso sono a quota quattro zampe , con il mio Mou, cagnone di casa che spero di poter raddoppiare a breve, per sua e nostra compagnia. Non ci sono particolari morali a questo post, se non l’invito ad avvicinarvi, se non l’avete mai fatto, ad una di queste bestiole: scoprirete un mondo nuovo ed emozioni altrettanto nuove…

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