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Spezzatino d’anima

Dopo più di un mese da quando il mio Mou se n’è andato, mi sono reso conto di quanto fosse importante oltre che per l’amore reciproco di questi ultimi 13 anni anche per l’equilibrio della mia vita.
Non sembra ma oltre all’affetto e l’importanza emotiva di quei 30 (a volte più e ultimamente meno) chili pelosi, anche la routine che penso ognuno di noi bene o male ha, ne ha risentito.
Poi se aggiungiamo il fatto che la pensione ti lascia molto più libero di creartene una, rimpiango anche il mio buon vecchio lavoro di regista televisivo, che tutto aveva fuorchè la ripetitività: ogni giorno c’erano problematiche diverse da affrontare e se qualcosa diventava troppo uguale si cercava di ravvivarlo.
E dopo ciò diventava importante quel testone bianco che ti chiedeva di essere presente, dare e ricevere affetto nei momenti in cui tornavi a casa… Ma comunque continuo a parlargli, ad accarezzarlo sulla sua criniera da simil husky/labrador/retriever/maremman/boh? che non vedo ma so che c’è.
Mi aspetto di vedere ogni volta che giro in una stanza o l’altra la macchia bianca con le zampe incrociate, o stravaccato su qualcosa di morbido, o accoccolato sul divano se Sky glie lo lasciava libero…
Così come quando passo davanti alle terrazze della casa, cerco quella macchia bianca, non si sa come scodinzolante perchè aveva già sentito il mio arrivo da molto prima.
Sicuramente il tutto si assesterà anche grazie alla presenza della sua erede Sky che è diventata ancora più affettuosa. Per ora bisogna ancora lavorarci su…

La mia nuova AI, dall’alto…delle sue quattro zampe


E’ passata una settimana da quando, nuotando nel nostro fiume di lacrime, sei andato in un posto sicuramente migliore di qui e sopratutto stando decisamente meglio degli ultimi giorni…
Mou sei stato la creatura migliore che abbia mai incontrato e abbiamo passato tutto il tempo possibile insieme. Abbiamo camminato, corso, nuotato, ci siamo coccolati, ingozzati di pappa tua e mia, abbiamo litigato a modo nostro, ma ci siamo sempre chiesti scusa, hai accettato la presenza di una nuova arrivata concedendole tutto quello che voleva, cane galante…
Insomma non potevamo passare questi anni in modo migliore. Anche la malattia (quella si, veramente bastarda) , l’hai affrontata a modo tuo: sei dimagrito ma hai continuato a fare quello che hai sempre fatto. Il boss del terrazzo che abbaia ai cani di passaggio, quello che finiva la ciotola degli altri se lasciata incustodita, quello che non c’è verso di andare in una direzione se non era di tuo gradimento, le zampine incrociate con aria da nobilcane per farti notare e la pancia per aria invece per farti coccolare.
E quella cosa che era dedicata solo a me: il tuo testone cacciato tra le mie gambe per farti accarezzare quella criniera che ultimamente si era un pò sfoltita ma che era sempre morbidissima e che seguiva i miei movimenti fino al momento in cui, per tua gentile concessione, mollavi il colpo con l’espressione di chi pensa che non sa quello che fa… Ogni giorno, trovo una foto che scava ricordi, di questi tredici anni e mezzo che speravo diventassero molti di più.
Adesso mi curi dall’alto e sei comunque con noi, la tua famiglia, il tuo branco e sono sicuro che non ci mollerai un secondo, fino a quando, un giorno, ci ritroveremo.

Fra poco record olimpico di distanza tra post…

Cos’ho da raccontare? Cose belle: un nipotino che sta crescendo a vista d’occhio e che sembra essere prossimamente un simpaticone, con faccetta furba , occhi che faranno colpo sulle bambine più avanti e tutto il resto.
Cose poco belle: Mou, il mio cagnolone/amico dimagrisce sempre più ma continua a rimanere il solito, per fortuna sembra senza dolori.
Il caldazzo di questo periodo non aiuta ma l’aria condizionata e i ventilatori si, e lui sa sempre dove piazzarsi per stare fresco.
Quest’anno le (eventuali) vacanze dipendono da come starà lui prossimamente e mi sembra giusto così. Lui mi è sempre stato vicino anche in periodi non facili e mi sembra giusto fare la stessa cosa a lui.
Prossimamente vorrei far migrare il mio vecchio https://www.fercioni.com su questo blog, in modo da uniformare tutto quello che ho sparso in giro per il web… La badante Sky continua nel suo affettuoso lavoro di incasinatrice ma almeno ci tiene occupati a Mou e me e in questo periodo è fondamentale.
I tatuaggi aumentano, questa volta coinvolgendo le immagini delle Formiche di Vettori, migrate in buon numero sulle mie braccia. Così come le cinesate dei vari e-commels che aumentano , rigorosamente inutili il più delle volte o parzialmente inutilizzate per svariati motivi.
Insomma più che un post questa è una lista della spesa… Magari il prossimo sarà più sostanzioso…

Ehi, ci sono ancora…


L’ultimo post (o pezzo, vedete voi…) risale a più di un mese fa e chi l’ha letto forse ricorda che l’umore non era dei migliori.
Il motivo era (e purtroppo è ancora) la scoperta di una macchia sospetta in un ecografia del mio amico a quattro zampe Mou.
Però da quel momento abbiamo imparato una cosa , a vivere insieme giorno per giorno, senza pensare a quello che sarà. Anche perchè se entri in questo meccanismo , lo devi fare per te stesso e per chiunque ami e non ne esci più.
A questo punto ti godi le passeggiate anche sotto la pioggia, le chiamate con abbaio notturno per esigenze improvvise, la pipì durante una partita di basket che volevi vedere, il convincerlo a magiare la pappa con trucchetti vari , il chiacchierare con lui accarezzandolo, nonostante il fatto che sta dimagrendo, lui che era in carne.
Insomma ti godi tutti i momenti in cui ha voglia di stare con te.
Per adesso c’è e questa è la cosa importante.
Poi ci sono gli altri problemi, tipo il mio simpatico trigemino che mi da delle scariche con le quali potrei illuminare un condominio.
E a proposito di case , sembra finita la ristrutturazione dell’appartamento di mia mamma e adesso l’attesa è che qualcuno faccia una congrua offerta per l’acquisto della casa. A seguire cercare un appartamentino al mare dove andare con moglie e nipotino…
Insomma tutto a seguire: una cosa a seguire l’altra, e l’altra, e l’altra….

Non è sempre facile…

Mou e Sky

Lo so che non sto scrivendo niente di nuovo, sulla difficoltà di affrontare periodi meno semplici del solito, anche se purtroppo inevitabili.
La differenza è che prima ne parlavo in teoria oppure relativamente a cose passate da tempo, quindi digerite e metabolizzate, purtroppo ora è realtà, con tutto quello che comporta.
Non vorrei neanche scriverlo perchè è quasi un omologazione della realtà, e questa realtà non la voglio, anche se capiterà.
Chi mi ha letto e mi legge ancora sa che io amo gli animali e i cani in particolare e sa che ho due simpatici quattrozampe che integrano con amore, giripipì e giricacca, peli sparsi in giro per casa, biscottini e crocchette, scodinzolii vari e tutto quello che ti danno senza chiedere nulla in cambio…
Il mio vecchio amico Mou (a quattro zampe, non a due) ormai tredicenne ma in forma , ha pensato bene di complicare le cose con una maledetta macchia su un ecografia di controllo, e non era un difetto dello schermo.
Così, oltre che avere la panciotta semi rasata, ha una mamma e papà umani col magone, però lui ora sta ancora bene. Certo ha perso un pò di peso, non è più agilissimo come una volta, ma sul terrazzo fa ancora il boss, abbaiando ai cani che invadono la sua zona ( fino all’orizzonte…) e pretende durante le passeggiate di conoscere qualsiasi altro cane , anche se è a un chilometro di distanza e poi se vede che risulta simpatico a qualche umano, alè, subito addosso per farsi accarezzare e coccolare.
Cerco di metterla, come mi ha insegnato mio papà, sul ridere perchè in tutto c’è sempre qualcosa che può far sorridere anche se bisogna fare uno sforzo e mischiare i sorrisi con qualcosa che è difficile da mandar giù.
Intanto me lo godo finché è possibile: simpatico cialtrone con la sua socia Sky che non lo molla se non per fregargli la cuccia, il divano, il pouf, il posto sul letto ecc. , e lui da vero signore, la lascia fare.
Io spero ancora che l’ecografia sia sbagliata e che il suo metabolismo batta tutte le macchie…
Forza Moumee

67 E NON SENTIRLI… SARANNO GLI ACUFENI?

La vigilia di un compleanno, niente di particolare, voi direte..
E in effetti è così, ed è sbagliato. Uno dovrebbe sempre trovare qualcosa di particolare in una situazione del genere.
Forse sarà perchè lo assimilo al Natale, neanche tanto lontano.
Oppure perché, come nel Natale, la cosa che noto di più sono le sedie vuote, la telefonata che manca, il fatto di non poter andare da qualcuno a fargli (o farle) gli auguri. Funziona purtroppo così anche nei compleanni. Oltre all’aumento dello scricchiolio delle articolazioni e alla diminuzione di tante altre cose…
Eppure, eppure…passerò una serata con la mia famiglia, riceverò tanti auguri grazie ai social che tanti difetti hanno ma questa è una delle cose positive rimaste, arriveranno anche telefonate da vecchi amici lontani, pagherò il conto del ristorante (poco male) e passerò comunque i miei tot chilometri e ore a spasso con i miei cani, sperando in una giornata serena anche meteorologicamente parlando.
Quindi qualcosa di buono ci sarà?!
Sicuramente, in realtà spiace sempre per ciò che manca e non per quello che c’è. Perchè siamo dei lamentosi (italianizzazione del lombardo lamentùs, mai contenti). Però il lamentùs ha il suo lato positivo: quando le cose vanno bene le gradisce di più di quello che le da per scontate anche se borbotta che “sarà stato un caso…”
Cosa mi piacerebbe riavere? Tanti ricordi che sono sfumati, all’orizzonte. Cose vissute che riappaiono al massimo come fotografie e non come un video. Risentire e vedere voci e persone care che faticano a riemergere.

E poi mi piacerebbe sentire il silenzio, sono anni che non so più cosa sia…

SABATO, DOV’E’ LA DIFFERENZA?

Ci vuole tempo

Non pensavo di arrivare mai a farmi questa domanda… Quando lavoravo c’era sempre una precisa identità in ogni giorno e aldilà di quale fosse della settimana: c’era il giorno del basket, quello delle rubriche del calcio, dell’Nba, delle riunioni più o meno utili (o inutili…), del lavoro in studio o in esterna e, ultimamente, quello in remoto…
Poi è arrivata la pensione, momento atteso da chiunque stia lavorando e l’effetto più evidente è stato questo: una piallata ai contenuti diversificati e diversificanti della propria vita, con una sottolineatura invece di tutto quello che è abitudine .
Certo, vedo molti ex colleghi che si trovano bene a fare una vita completamente differente, anche perchè se la sono organizzata e quindi non la trovano noiosa. In realtà neanche io mi trovo male, però un pò spersonalizzato si. Quando hai vissuto più di quarant’anni in contatto con tantissime persone e facendo altrettante attività, il passare a dovertele scegliere o cercarle è straniante.
Ma non mi preoccupo: fra poco (spero) farò l’umarell in casa mia, quando cominceranno i lavori e avrò il mio da fare (o daffare?)… Intanto mi faccio i miei 6-7 km al giorno a spasso con Mou e Sky il più delle volte nel vicino Parco di Monza, un giorno si e l’altro no a trovare mia suocera in Rsa, un pò strimpello la mia tastiera cercando di imparare Bohemian Rhapsody (discretamente complicata su diversi accordi) e, ultima ora, sto facendo un corso on line di tattoo. Non voglio imitare mio cugino GianMaurizio, che è e resta il primo tatuatore italiano, ma semplicemente imparare una cosa che mi ha sempre incuriosito: applicare la mia capacità di disegnare in un nuovo contesto.
Inoltre, quando arriverà il bel tempo ho una sacca da golf che mi aspetta, insieme a delle lezioni che riportino a galla quello che sapevo fare cinquant’anni fa e che smisi in occasione del dissesto economico di quel periodo.
Dite che in realtà faccio già tante cose? Beh si, diciamo che non mi sono ancora organizzato: ancora adesso, guardando una partita di basket, oltre a tifare mi domando sempre come l’avrei fatta io e cosa avrei fatto vedere.
Insomma, sto cercando di staccarmi dal mio passato ma ancora non ci riesco del tutto: il guaio è che facevo un lavoro che mi divertiva e quindi l’averlo smesso mi fa divertire di meno.
Mi metterò d’impegno!

Giornata Mondiale del Cane

Dagli ultimi undici anni, la vivo quotidianamente… Ogni singolo giorno mi rendo conto di quanto siano importanti. E ogni giorno per me è la giornata mondiale del cane. So di non scrivere niente di nuovo, ma per fortuna che è cosÌ: vuole dire che è condivisa da milioni ( spero miliardi…) di persone. Ogni singolo giorno, nonostante i nostri sbalzi d’umore, ci stanno vicino, dandoci dosi d’affetto inimmaginabili. Ne hanno scritto poeti, scrittori, musicisti e noi persone comuni… Che per loro comuni non siamo, siamo speciali, siamo i loro amici … Più scrivo e più mi rendo conto di dire cose giá scritte e questa è la conferma di quanto siano universali e da quanto tempo ci stiano vicino. La foto che avrei voluto abbinare a questo post non è quella che vedete, anche se anche lei racconta molto. Avrei voluto pubblicare quella di una tomba che si trova nel Cimitero Monumentale di Milano, sul primo viale centrale dopo aver oltrepassato il Famedio. È molto semplice: raffigura una persona sdraiata ( il defunto) con ai suoi piedi il suo cane. La prossima volta, quando andrò a trovare i miei cari che riposano lì, la fotograferò e la pubblicherò. Dice tutto sull’amore tra uomo e cane, non c’è bisogno d’altro.

Piano, pianissimo… anzi immobile

Che sia un miglioramento? Un post a meno di un mese dal precedente? Che sia un’esagerazione? Saranno le condizioni meteo, dopo più di tre mesi di siccità evidentemente non solo meteorologica ma anche verbale ( o verbosa?)…
Di cose da dire, se vogliamo ce ne sono. Unica cosa , bisogna fare attenzione a toccare gli argomenti nel modo giusto, visto che il web è pieno di permalosi e l’offesa è lì dietro l’angolo…
Un argomento che sto vivendo in pieno è quello delle decisioni da prendere, che, non sembra, ma da pensionato si affollano più di quando non lo ero. Prima avevo delle cose da fare, sapevo il quando e il come, il perchè era lo stipendio, il dove cambiava di volta in volta.
Adesso posso scegliere: mettermi a suonare il pianoforte, giocare a golf, distruggere i mobili e portarli in discarica in attesa del nuovo progetto dell’architetto, scrivere questi blog, indossare l’Oculus e farmi un giro nel Metaverso oltre che fare qualche chilometro nel mondo reale a piedi insieme a Mou e Sky i miei due quattrozampe…
Di scelte ce ne sono da prendere: poi c’è dietro l’angolo, maledetta, la pigrizia che ti dice “Dai dopo. Fatti un riposino prima, tempo ce n’è. Che fretta hai… ” Così posticipi le attività e le giornate passano. Appena andato in pensione, credevo ancora alle promesse e pensavo che avrei fatto ancora qualche lavoro nell’ambiente che conosco meglio: la tv e il basket.
Dopo qualche mese, ho accantonato queste ultime, visto che in entrambe ci sono dei discreti paletti, forse anche giustificati dal fatto che come tutti i pensionati sono miliardario e non è giusto che oltre ai soldoni che mamma INPS elargisce me ne arrivino altri… E con questo mi sono giocato gli amici ancora in attività. Scherzo, in realtà aspetto ancora… e ho una sacca con legni e ferri che aspetta, un armadio con un cassettone e un tavolo da fare a pezzi, tanti tasti bianchi e neri che mi guardano e una partita su Oculus che ho interrotto per scrivere queste note.

malinconia=nebbia

Parco di Monza

Cominciare la giornata apparentemente bene, colazione, preparare i pelosoni per l’uscita mattiniera. Poi guardi fuori e vedi … che non vedi!
Nebbia. Che abbinata al clima stagionale vuol dire freddo che ti entra nelle ossa nonostante l’essere vestito e imbottito a cipolla. Comunque entri nel parco e la nebbia dà un senso di magia che ne attenua l’effetto negativo, con le sue immagini sfumate. Riesco a scattare qualche immagine prima di avere le mani piene … di sacchettini abbondantemente farciti da Mou e Sky che mi porterò a spasso insieme a loro, vista la latitanza di cestini, almeno per un paio di chilometri. Poi, a passeggiata fatta, tornando verso l’uscita, mi appare tra la nebbia una figura che conosco bene da diversi anni con due sagomine a quattro zampe. La cosa strana è che una delle sagomine, la più piccola, è Golia, un attempato ma vispissimo cagnolino che viene a salutare. L’altra, che doveva essere una pelosona dolcissima, quasi pastore maremmano, Neve , non lo era. Poi mi avvicino un po’ e vedo che la persona che li tiene al guinzaglio ha un respiratore ad ossigeno. Voi direte : ma questa persona avrà un nome? Sicuramente, ma io non lo so, come spessissimo succede tra gli amici di cane. Conosci e sai i nomi dei cani, ma spesso chi lo porta a spasso è “il padrone di … “, anche se lo conosci da anni. E una volta a portata di voce mi racconta: lui ha avuto il Covid ed è stato tre mesi in ospedale e una volta uscito ha scoperto che Neve aveva un brutto tumore alla spina dorsale. Una cagnolona dolcissima, amica amica di Mou, che purtroppo non ce l’ha fatta, poco dopo il rientro del suo padrone. Una persona dolcissima e un cane altrettanto dolce che non ce l’ha fatta. Non riesco neanche a raccontarlo bene, mi ha intristito tanto. La domanda è sempre la stessa : perchè ad una delle persone e quattrozampe più gentili che conosco..? Non mi sembra giusto. Dovrebbe esserci un karma che aggiusta queste cose, che le rende come dovrebbero essere. Adesso ha un’altra cagnona, che somiglia tanto a lei. Non vedo per adesso una conclusione felice, come dovrebbe essere… Io credo al lieto fine: sarà perchè ho un umore nebbioso come il tempo che adesso vedo fuori dalla finestra, confido nel sole.