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Siamo alle solite…

Ero ripartito così bene … !
Due post a distanza di nemmeno una settimana, non sembrava vero… Sono già ritornato sul mesetto di distanza e nel frattempo sono successe cose, la maggior parte delle quali è meglio non tirarle in ballo. Il fatto che ci avviciniamo alle Festività è forse una delle cose positive, se positivo è il fatto di spendere tanti soldi per doni e perdere di vista i valori reali di questo periodo.
Sarebbe bello per esempio che il mondo si calmasse un attimino, o magari per più di un attimo. Dici che sembro una partecipante a Miss Italia : “.. la pace nel mondo..”! E chi è che non la vuole a parte i mercanti di armi, i fanatici religiosi e non e quelli via di testa.
Da queste parti si continua il tran-tran pensionistico, fatto di uscite coi miei amici a quattro zampe poi visite al campo pratica del golf dove passo il tempo a litigare con i drive e sono amico dei ferri, oppure a tentare di rimettermi a chiacchierare davanti ad un microfono o (quando mi ricordo, appunto) scrivere sui miei due siti https://www.giancarlofercioni.it o http://www.fercioni.com .
Il resto del tempo?
Mani piene, come si dice adesso: faccio finta di niente, per scaramanzia, ma il fatto della mia prossima nonnitudine comincia a riempire le giornate. Modifiche alle case per creare spazi utili al nuovo arrivo, pensare a tutte le cose che serviranno sopratutto i primi mesi e pensare alle emozioni che darà a tutti noi.
Mi sembra abbastanza per un post, no?
Cercherò di scrivere un pò più di frequente, promesso!
Bye

Si, vabbè… avete ragione

Trasformare un Blog, che teoricamente dovrebbe essere non dico quotidiano, ma per lo meno voce dei pensieri ed idee del momento, quindi abbastanza frequente, in un mensile non è proprio l’ideale…
La scusa che la pensione crea questo effetto di scollamento del tempo che passa non va bene.
Non va bene perchè significa che i giorni non hanno più un impronta specifica, che ogni giorno ha delle piccole differenze che sono così piccole da non essere registrate come tali e quindi perse.
D’altronde si arriva ad un punto in cui tutto ciò emerge e si sente la necessità di fare il “qualcosa” che differenzia la giornata, che dia un segno, un’impronta e allora , come un accumulatore compulsivo, si affastellano le idee e tutti quei supporti che servono (teoricamente) per metterle in pratica.
Esempio: tastiera per ricominciare a suonare, oppure mazze da golf per riprendere a giocare, o anche tutta l’aggeggistica che serve per rimettersi a trasmettere per radio (ora in streaming)…
La tastiera, più per una scomodità logistica la uso poco, ripromettendomi che quando riordinerò lo studio, sarà in pole position…
Le mazze da golf sono da poco tornate a fare il loro lavoro, anche se su due secchielli da 50 palline, quelle uscite correttamente dalla piazzola sono il 10%. Le altre sono andate un pò qua , un pò la, un pò a destra e un pò mancate proprio (le prime).
La radio è quasi pronta: mixer, microfono e cuffia, pad per generare musiche ed effetti ci sono. Manca il collegamento per il quale occorre qualcuno che lo instradi correttamente e poi si tornerà a sentire il Gianparlo trent’anni dopo.
Quindi, promitto repromitto e iuro, oltre a reggere l’infinito futuro, anche il blog riprenderà vita.
Parola di lupetto.

SABATO, DOV’E’ LA DIFFERENZA?

Ci vuole tempo

Non pensavo di arrivare mai a farmi questa domanda… Quando lavoravo c’era sempre una precisa identità in ogni giorno e aldilà di quale fosse della settimana: c’era il giorno del basket, quello delle rubriche del calcio, dell’Nba, delle riunioni più o meno utili (o inutili…), del lavoro in studio o in esterna e, ultimamente, quello in remoto…
Poi è arrivata la pensione, momento atteso da chiunque stia lavorando e l’effetto più evidente è stato questo: una piallata ai contenuti diversificati e diversificanti della propria vita, con una sottolineatura invece di tutto quello che è abitudine .
Certo, vedo molti ex colleghi che si trovano bene a fare una vita completamente differente, anche perchè se la sono organizzata e quindi non la trovano noiosa. In realtà neanche io mi trovo male, però un pò spersonalizzato si. Quando hai vissuto più di quarant’anni in contatto con tantissime persone e facendo altrettante attività, il passare a dovertele scegliere o cercarle è straniante.
Ma non mi preoccupo: fra poco (spero) farò l’umarell in casa mia, quando cominceranno i lavori e avrò il mio da fare (o daffare?)… Intanto mi faccio i miei 6-7 km al giorno a spasso con Mou e Sky il più delle volte nel vicino Parco di Monza, un giorno si e l’altro no a trovare mia suocera in Rsa, un pò strimpello la mia tastiera cercando di imparare Bohemian Rhapsody (discretamente complicata su diversi accordi) e, ultima ora, sto facendo un corso on line di tattoo. Non voglio imitare mio cugino GianMaurizio, che è e resta il primo tatuatore italiano, ma semplicemente imparare una cosa che mi ha sempre incuriosito: applicare la mia capacità di disegnare in un nuovo contesto.
Inoltre, quando arriverà il bel tempo ho una sacca da golf che mi aspetta, insieme a delle lezioni che riportino a galla quello che sapevo fare cinquant’anni fa e che smisi in occasione del dissesto economico di quel periodo.
Dite che in realtà faccio già tante cose? Beh si, diciamo che non mi sono ancora organizzato: ancora adesso, guardando una partita di basket, oltre a tifare mi domando sempre come l’avrei fatta io e cosa avrei fatto vedere.
Insomma, sto cercando di staccarmi dal mio passato ma ancora non ci riesco del tutto: il guaio è che facevo un lavoro che mi divertiva e quindi l’averlo smesso mi fa divertire di meno.
Mi metterò d’impegno!

Piano, pianissimo… anzi immobile

Che sia un miglioramento? Un post a meno di un mese dal precedente? Che sia un’esagerazione? Saranno le condizioni meteo, dopo più di tre mesi di siccità evidentemente non solo meteorologica ma anche verbale ( o verbosa?)…
Di cose da dire, se vogliamo ce ne sono. Unica cosa , bisogna fare attenzione a toccare gli argomenti nel modo giusto, visto che il web è pieno di permalosi e l’offesa è lì dietro l’angolo…
Un argomento che sto vivendo in pieno è quello delle decisioni da prendere, che, non sembra, ma da pensionato si affollano più di quando non lo ero. Prima avevo delle cose da fare, sapevo il quando e il come, il perchè era lo stipendio, il dove cambiava di volta in volta.
Adesso posso scegliere: mettermi a suonare il pianoforte, giocare a golf, distruggere i mobili e portarli in discarica in attesa del nuovo progetto dell’architetto, scrivere questi blog, indossare l’Oculus e farmi un giro nel Metaverso oltre che fare qualche chilometro nel mondo reale a piedi insieme a Mou e Sky i miei due quattrozampe…
Di scelte ce ne sono da prendere: poi c’è dietro l’angolo, maledetta, la pigrizia che ti dice “Dai dopo. Fatti un riposino prima, tempo ce n’è. Che fretta hai… ” Così posticipi le attività e le giornate passano. Appena andato in pensione, credevo ancora alle promesse e pensavo che avrei fatto ancora qualche lavoro nell’ambiente che conosco meglio: la tv e il basket.
Dopo qualche mese, ho accantonato queste ultime, visto che in entrambe ci sono dei discreti paletti, forse anche giustificati dal fatto che come tutti i pensionati sono miliardario e non è giusto che oltre ai soldoni che mamma INPS elargisce me ne arrivino altri… E con questo mi sono giocato gli amici ancora in attività. Scherzo, in realtà aspetto ancora… e ho una sacca con legni e ferri che aspetta, un armadio con un cassettone e un tavolo da fare a pezzi, tanti tasti bianchi e neri che mi guardano e una partita su Oculus che ho interrotto per scrivere queste note.

ARG…

Mondo Palla

Arg. Come argomentando, o come arguzia, oppure argento o semplicemente AAArrrghh!
Oggi è il giorno dopo gli Oscar, dopo il ceffone allungato da Will Smith allo stand up comedian di turno Chris Rock, cosa per la quale verrà ricordata questa edizione e poco altro, tipo la mancata presenza del PresidentAttore Ucraino Zelensky… E già qui stendiamo un velo impietoso su tutto ciò.
Come sul disastro che sta avvenendo nell’ex Russia Bianca dove tanta gente ci lascia quotidianamente la pelle senza alcun motivo e quelli che invece sarebbe meglio sparissero dalla faccia della terra continuano a far danno.
Oppure, molto più nel mio piccolo, dove vorrei vivere la mia pensione sentendomi realizzato e sereno e non riesco a farlo . Manca il come e il dove. Questo succede a fidarmi delle persone e delle loro parole…
Lo so, mai fidarsi, ma è la storia della mia vita. Siccome ho la tendenza a comportarmi in modo speculare col prossimo, cioè se uno è gentile io non riesco ad essere maleducato, faccio così anche quando mi blandiscono con promesse attendibili. Che poi regolarmente non vengono mantenute.
Cosa ci vuoi fare? O vai in giro con un ferro 9 (va bene anche un PW) e usi quelle persone come palline da golf, o vai a giocare a golf veramente e magari ti passa…