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50 SFUMATURE DI VERDE…

Spiumaiattolo

Oggi giornata di riposo (dal lavoro) e di lavoro (nonostante il riposo)…
Il termine “lavoro”, inteso come fatica… Beh, quello l’ho fatto raramente e, vi garantisco, che non vivo di rendita. Solo che ho avuto la fortuna di fare quasi sempre cose che mi piaceva fare e quelle non le considero lavoro.
Fortuna? Assolutamente si. Poi arrivi a casa e fai tutte quelle cose che ti piacerebbe facesse invece qualcun’altro: intendiamoci, routine quotidiana, che però ti impedisce di fare altro di più piacevole o comunque che in quel particolare momento avresti voluto fare. Per esempio, la passeggiata con Mou, il mio cane, è una cosa che (giornate di pioggia a parte) amo fare. Oggi, giornata baciata durante la mattina da sole e una temperatura finalmente adeguata alla stagione, in particolare abbiamo girellato per una buona fetta nell’enormità del Parco di Monza, arrivando fino ai Giardini della Villa Reale, vera oasi dove puoi fare incontri come quello inquadrato nella foto. Scoiattolo probabilmente frutto di una scappatella tra uno scoiattolo rosso (razza endemica) e una grigia ,frutto di un genio che ha abbandonato la razza tipica dell’America e venduta nei negozi di animali nel parco, generando un bel conflitto tra le due razze. Conflitto che stanno vincendo quelli d’importazione, più forti e grossi rispetto ai nostrani… Un pò come le tartarughe d’acqua che popolano laghetti e rogge, figlie, nipote e pronipoti di quelle abbandonate da qualcuno che per pulirsi casa e coscienza ha pensato di portarle lì, senza pensare al fatto che l’ecosistema di queste parti non è propriamente l’ideale e che se inserisci “novità” ambientali, incasini tutto il resto… Per fortuna che i quasi 700 ettari del Parco per ora lasciano spazio a tante specie: alla mattina presto si possono incontrare Aironi Grigi, anatre mandarine, lepri e conigli, invisibili (ma rumorosissimi) picchi, cavalli, runners, bikers, quelli del nordic walking e poi ci siamo noi con i nostri amici a quattro zampe…

NON MI RICORDO…

Svegliarsi con un sogno così vivido da far fatica a rientrare nella realtà, continuando ad ogni battito di ciglia a rientrare per istanti in quei momenti che sembrano essere sensati ma che sono parte della tua immaginazione è molto strano, inconsueto, ma capita. Stamattina è andata così, trainando questo carrellino di immagini ed immaginazione per una buona parte della mattinata…
Poi si riprende con la routine quotidiana facendo colazione, ancora flash, bagno, flash, e poi uscita con Mou per la solita passeggiata mattiniera e qui, forse per evitare di essere travolti dalle auto in strada, l’attenzione si riporta sul reale reale. Che peraltro, vista la giornata (meteorologicamente) bella e il fatto che di lunedì nel Parco di Monza non ci sono molte persone, è un reale molto vicino al sogno: un verde di foglie giovani, profumo di fiori e piante nel pieno della fioritura, tantissime bestiole che si avventurano sui sentieri.
Tanti scoiattoli, sia quelli rossi, autoctoni e quelli grigi d’importazione, poi conigli e lepri che si rifugiano immediatamente nel sottobosco e le prime figliate di papere ed anatre, richiamate a gran voce dalle mamme nella corrente molto blanda del Lambro di questi giorni. Poi esci dal Parco e ti ritrovi in una piccola frazione molto a misura d’uomo, S.Giorgio al Lambro, vera e propria enclave di un comune al di là del Parco, Biassono. Questo perchè originariamente , un paio di secoli fa, non c’erano le mura e quel territorio apparteneva a quel comune, successivamente frazionato dalla recinzione dell’area verde. Così, un po’ di informazioni buttate lì… Risali la chilometrica via per rientrare in paese, passando su un ponticello napoleonico a traffico alternato, con le macchine che ti fanno un pelo, mentre passano e questo ti fa uscire completamente dal sogno, riportandoti in una realtà che sarebbe bello non vivere, quella del traffico urbano, dei lavori in corso, insomma, di tutto quello che sicuramente in un sogno non si palesa. Sennò sarebbe un incubo.

Come al solito mancano i papaveri…