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I CASI SONO DUE… O TRE… O ENNE…

A proposito di che cosa?
Di fare un consuntivo di quest’anno. Io. personalmente sto tra color che son sospesi, per citare il Poeta, L’anno l’ho vissuto in mezzo a diverse situazioni, alcune belle, altre meno, molte in mezzo.
Il fatto di avvicinarmi alla nonnitudine per esempio è ovviamente più che positivo: è meraviglioso. Il fatto che la ristrutturazione della casa di mia mamma sia in ritardo di più di sei mesi, non è cosa positiva. Colpa di quella solenne idiozia che è stata il superbonus 110, che ha impegnato tutti quelli che lavorano nell’edilizia e anche quelli che non ci avevano mai lavorato sino ad allora…
Poi sull’occupazione del tempo da pensionato ( e lì la colpa è sicuramente solo mia) che oscilla tra un ricominciare diverse occupazioni, leggi golf da una parte e la radio dall’altra.
In tutto questo c’è la scomparsa della mamma di Nadia, che se n’è andata quando il traguardo dei 90 era poco distante: tanto dolore, e quella parte, ancora più difficile perché ti costringe a farlo trattenendo le lacrime, di pratiche legali inevitabili…
Adesso sono all’alba (o meglio, al tramonto) del 31 di Dicembre a fare i conti di questa annata: un dieci giorni di vacanza in quel di Cefalonia, bella, molto diversa dalle altre isole greche.
Architettonicamente molto veneziana, gastronomicamente un mix di greco e italiano, un sacco di gatti e gattini che fortunatamente vengono trattati bene e la pancia è quasi sempre tondeggiante. Ti viene la voglia di portartene qualcuno a casa ma il problema è come, visto che anche in Grecia la burocrazia è ben consolidata e le pratiche sono ingombranti e lunghe.
Ora si conta alla rovescia , mia dannazione, perché lo faccio dal 1982 , da quando lavoro in tv, per l’arrivo del 2024 che vedrà arrivare anche un nipotino.

La luna e il falò, (e 34 anni fa il mio matrimonio durante la nevicata del secolo…)

falò di S.Antonio con luna (prossimamente) rossa…

In due giorni tante cose… Ieri 19 gennaio, 34mo anniversario di matrimonio mio e di Nadia. La nevicata del secolo (cinque giorni di neve ininterrotta) era terminata da circa 24 ore, e aveva imbiancato mezza Italia. Milano e dintorni con circa un metro di neve, qualcosa di meno nel centro Italia, ma come effetto collaterale nella mia vita dimezzò il numero di invitati al mio matrimonio. Sopratutto da parte della mia famiglia, visto che i miei parenti e amici arrivavano da Roma in su ( o da Sondrio in giù, come preferite). O meglio: sarebbero dovuti arrivare, visto che la maggioranza rimase bloccata per l’inagibilità delle strade. I parenti di Nadia invece, provenendo da varie località della Brianza, riuscirono ad arrivare. Persino il mio testimone dovette dare forfait per frattura avvenuta su pista da sci, sostituito prontamente da un altro amico. Comunque foto che sembravano scattate in alta montagna e che in realtà raccontavano una Brianza imbiancatissima e nascondevano degli stivali di gomma che sotto l’abito da sposa non si dovevano vedere . Il giorno dopo, 34 anni dopo, falò di Sant’Antonio con una luna appollaiata appena sopra. Luna che questa notte si tingerà di rosso per una rarissima eclissi e che spero di vedere per potervi documentare domani…

Giornata imbarazzante

Il quartetto Certo

Da quando mi sono svegliato ed ho trovato Nadia, mia moglie, di buon umore e guarita dai disordini del giorno prima, mi sono detto: “…qui ci vuole, per dare un senso alla giornata, un discorso alla Nazione…” . Poi ho realizzato che forse la Nazione avrebbe avuto altro da fare oggi è ho ridotto le pretese : “… qui ci vuole un discorso agli amici e followers… “. Però anche in questo caso , ho realizzato che l’ultimo dell’anno anche amici, followers e parenti sarebbero stati in altre faccende affaccendati. Centrato il target ho pensato: “devo fare un discorso di fine anno a Mou, il mio cane.. ” . L’ ho chiamato, è arrivato, ha preteso qualche coccola, poi visto che gli parlavo e non lo facevo giocare e non gli davo nessun premietto, si è di nuovo sdraiato sul tappeto a pisolare… Forse l’idea del discorso alla Nazione non funziona più, non c’è nessuno che ci crede. Ma mica solo se lo faccio io. Una cosa voglio dirla però, in un momento in cui tutti si augurano un futuro migliore, guardano al domani come se non fosse quasi uguale all’oggi e a ieri. Guardate indietro. Ma non a ieri o prima. Mi riferisco proprio in senso fisico. Il contrario dell’avanti. Indietro. Oggi al parco, mentre passeggiavo con il cane, in una delle migliaia di soste imposte da odorini, annusate, marcature del territorio, pipi e cacca moments, mi sono voltato e ho guardato la direzione da dove arrivavamo…

guardando indietro

Bellissima. Molto meglio di quando guardavo in avanti. La luce, le immagini, il punto di vista differente, cose che quando ero passato prima non avevo notato. Forse si può applicare anche al concetto di anno nuovo. Proviamo a guardare l’anno vecchio quando siamo nel nuovo: vedrete che vi sembrerà sicuramente migliore, che qualcosa che vi era sfuggito tornerà alla memoria e vi farà dire : “… dai , non è stato poi così male…”.