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RACCOGLIAMO I PEZZI

Ugo e Martina

Lo devo e lo voglio fare… Anche perchè mio fratello scriveva molto bene e non voglio che questa cosa si perda. Il covid me l’ha portato via ma la sua memoria, le cose che ha fatto, le cose che mi ha detto, tutto quello che nonostante la differenza di età abbiamo fatto insieme devono essere portate avanti, con me. Insieme a me. Ho una foto meravigliosa su questa scrivania : lui che tiene in braccio mia figlia ancora piccina e che racconta una delle caratteristiche di mio fratello, la capacità di amare che spesso nascondeva con un’ironia protettiva. Uno schermo che quando ci mettevamo a ricordare il nostro passato e le nostre cose, cadeva e gli anni di differenza si comprimevano fino ad annullarsi.
Proprio adesso che anch’io mi avvicino alla pensione, a quel periodo che ti dovrebbe consentire di rimettere insieme molti pezzi di vita lasciati per strada, sono costretto a vivere di ricordi perchè lui non c’è più. Anche se sono convinto che in qualche modo c’è ancora, insieme a tutti i miei cari. Raccogliere i pezzi, in questo periodo in cui siamo costretti ad evitarci anziché star vicini, diventa una regola, perché questa maledizione visualizzata come un marzianino verde con le ventose può anche farci molto male , ma non può toglierci la capacità di ricordare. Il calore di un pensiero dolce e affettuoso . I medici gli infermieri che hanno curato Gianugo lo ricordano come una delle persone più gentili e disponibili anche nella malattia e questa deve essere la base da dove ripartire.
Ciao fratellone.

giornatina piena?

prima uscita ore 6:30… prima dell’alba

Quando si dice non essersi seduti un momento, è un falso vero (o un vero falso). Perché svegliarsi alle sei e portare fuori con le prime luci dell’alba (bellissime, tra l’altro) Mou a fare i suoi bisogni a tempo di record, per poi ritrovarsi con Martina per andare al Pronto Soccorso di Vimercate per un’otite acuta e lì passare almeno tre ore, che non è sicuramente un record, anzi, abbastanza veloci, seduti lo siamo stati. Tra una sala d’attesa e l’altra… Finito il tutto, si torna a casa con un plico di diagnosi e ricette mediche, si rimette la pettorina a Mou che si fa un altro giro sino alla farmacia dove noi facciamo il pieno di medicine e lui di coccole da parte dei farmacisti e si torna a casa per fare da mangiare e poi consumarlo. Finito? Nooo… Poi accompagno Martina fino a casa dove a prendersi le coccole sono Olivia e Spike, i cani di mia figlia ed io un’altro caffè. Una mezz’oretta tra giochi con i cani e chiacchiere e riparto per andare a Milano a trovare mio fratello Gianugo che non vedo da più di una settimana. Benino, anche se ultimamente non accetta più molto volentieri il suo fisioterapista ma di fasi così ne ho già viste altre… Terminata anche questa visita risalgo in macchina e torno a casa con il solito traffico milanese che grazie al sindaco Sala ora si concentra più verso l’esterno della città, dando dimostrazione che l’area B/C è il solo vero fumo (negli occhi) dei lombardi. A casa ci si riposa? Noooo, si porta per l’ultimo giretto , fuori Mou e a seguire, lista della spesa e visita al Gigante, tornando praticamente in contemporanea con mia moglie che rientra dall’ufficio, carico di borse cartoni di bottiglie. A questo punto, ultimi punti della routine quotidiana, apparecchiare, preparare il tutto e cenare… Direi che non mi posso lamentare per oggi…

Bastasse l’aria…

Resegone, 14 gennaio

Oggi, giorno dopo il mio compleanno e compleanno del mio fratellone Gianugo, è una giornata stupenda… se fosse primavera: 14° e un venticello tiepido… Trentaquattro anni fa eravamo nel pieno della più grande nevicata italiana del secolo (scorso), insieme a quella del ’56… 80 cm in Milano città, più di un metro in Brianza e nell’Hinterland. La settimana prima si erano toccati i -15/-18 di notte in pianura, tubi dei riscaldamenti gelati e molte case in crisi… Carri armati in versione spazzaneve perché tutti i mezzi erano stati mandati a Roma per i 25 cm caduti sulla Capitale.

da Pinterest

Facendo un passo indietro, a ieri, vorrei ringraziare tutti quelli che si sono presi la briga di farmi gli auguri: facendo una piccola valutazione statistica e scremando quelli che lo fanno per cortesia e su segnalazione del database di FB e Instagram ( io e i tweet non abbiamo mai fatto amicizia), siete comunque tantissimi e tantissimi grazie vi devono arrivare da me. Forse qualcosina per essere ricordato l’ho fatto… Speriamo che sia stato qualcosa di buono… Ieri è stata una giornata bellissima, passata con la mia famiglia e nel modo giusto. Ora vediamo come prosegue il tutto…